L’arte motore di incontro e scambio: il racconto di Elisa

Un ritorno, quello di Elisa, in compagnia di Erminia ed Antonella, nel febbraio 2020, in Rwanda, a 10 anni dall’ultimo viaggio. Questo il suo racconto:

 

Torno in Rwanda a distanza di dieci anni dall’ultimo viaggio, sfruttando una significativa coincidenza: il venticinquesimo compleanno di Variopinto e la riapertura delle scuole rwandesi dopo le vacanze “lunghe”.

Dall’Italia parto con Erminia e Antonella, siamo tre “variopinte” portatrici di differenti competenze, ma unite dal comune desiderio di ritrovare vecchi amici e creare nuove occasioni d’incontro e scambio culturale.

Come operatrice di Teatro Sociale di Comunità ho letto questa serie di “coincidenze” come una buona opportunità per realizzare attività d’incontro e scambio interculturale attraverso l’arte rivolte alle comunità di cui Variopinto accompagna il cammino.

Nel centro di Nyampinga, che accoglie 60 bambine e ragazze sole, allontanate o fuggite dalla propria famiglia, abbiamo realizzato un laboratorio incentrato sull’espressione di sé e l’esplorazione corporea attraverso il teatro delle ombre, in una dimensione ludica e simbolica allo stesso tempo.

L’equipe, formata da quattro educatrici e un direttore, ha accolto con interesse le nostre proposte in un clima di scambio di idee e riflessioni profondamente arricchente, sia a livello umano che professionale, per tutti.

A Mugombwa, nel centro che accoglie 23 tra bambini e ragazzi affetti da disabilità sia fisiche che mentali, abbiamo fatto in modo che tutti, comprese Suor Maria Goretti, Suor Primitive e Suor Annunciata che si occupano dei ragazzi e della struttura, trovassero un proprio spazio di espressività nella creazione di un’opera collettiva. Nel cortile del centro, un albero garantisce ombra e riparo durante i giochi all’aperto, e una delle ragazze, affetta da grave disabilità motoria, lo considera il suo soggetto preferito da osservare e disegnare. Utilizzando le tecniche della pittura a dita, a pennello e il collage con la stoffa, ognuno ha potuto contribuire alla realizzazione di un’opera su tela che vede come protagonista proprio quell’albero, ma in una versione speciale rivisitata dallo sguardo e dall’azione condivisa dall’intero gruppo.

Con e le bambine e i bambini delle scuole materne abbiamo scelto di realizzare un’opera di action painting, coinvolgendo attivamente le insegnanti e affidando loro la conduzione dell’attività.

Mischiando due o più colori a tempera, ogni maestra ha creato la sfumatura di colore per la propria classe dopodiché, a turno, usando un pennello intinto nella tempera, tutte le bambine e i bambini hanno schizzato il colore su una grande tela bianca adagiata sul pavimento. La stessa tela ha fatto il giro delle tre scuole materne del settore di Tumba, trasformandosi in una variopinta opera d’arte di forte impatto visivo e portatrice di un significativo messaggio sul valore della diversità e della partecipazione: ogni gesto, nella sua unicità, se unito a quello di tanti altri, può generare armonia e bellezza.

La grande, variopinta, tela, accompagnata da un quaderno su cui le maestre hanno riportato la sfumatura che identifica la propria classe e i nomi di tutti gli alunni, per un totale di 532, è tornata con noi in Italia. Potrà essere ammirata nelle future occasioni d’incontro nelle scuole del territorio, offrendo spunti di riflessione e aprendo un canale di dialogo per mezzo dell’arte tra scuole italiane e rwandesi.

Elisa