News dal Rwanda- luglio 2020: le scuole e i centri

La pandemia e le conseguenze dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 sono ancora una realtà. Stiamo continuando a camminare insieme, anche se in salita. Ecco gli ultimi aggiornamenti dal Rwanda:

LE SCUOLE

Ci sono i banchi, ma le aule sono vuote. All’intervallo i bambini e i ragazzi non si riversano nei cortili, i plessi continuano ad essere silenziosi. Dal 24 marzo, le scuole, nel rispetto delle direttive nazionali rwandesi per la diffusione della pandemia di Covid 19, sono chiuse.

Nel piccolo mondo Variopinto, hanno fermato tutte le attività la secondaria Regina Pacis, la primaria di Tumba, le cinque materne decentrate del Settore di Tumba, le cinque del territorio della parrocchia di Mugombwa e le due della parrocchia di Kiraranbogo.

I “Variopinti”, in accordo con la Caritas e le autorità locali, hanno scelto di continuare a sostenere il pagamento degli insegnanti dei plessi delle materne, per non andare ad aggravare la situazione familiare di tutti i docenti che da un giorno all’altro si sarebbero trovati senza un sostentamento e nell’impossibilità di far fronte ai bisogni primari. Per Mugombwa e Kiraranbogo, da quando è consentito dalle indicazioni governative nell’ambito delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, è stato promosso, grazie alla disponibilità  un piano di visite domiciliari ai bambini iscritti: una modalità che ha consentito di tenere vivi i legami interrotti bruscamente e al contempo che ha garantito il monitoraggio, la segnalazione e la presa in carico delle situazioni di maggior difficoltà e fragilità.

La riapertura è prevista per il mese di settembre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CENTRO DI MUGOMBWA

Così come le scuole, anche il centro di Mugombwa è stato chiuso per disposizione della pubblica autorità. I 22 bambini e ragazzi disabili che vivevano lì, come in una seconda famiglia, sono stati riaccompagnati a casa, dalle loro famiglie di origine.

Nonostante la lontananza e tutte le difficoltà che comporta l’interruzione di un cammino, si è continuato a tenere stretti i legami e per maggio e giugno, così come speriamo grazie all’aiuto di tutti gli amici Variopinti anche per luglio, sono stati distribuiti mensilmente 22 kit familiari per i minori che erano residenti e 28 per i ragazzi reintegrati. Ogni fornitura ha previsto farina di mais e sorgo, riso, fagioli, olio e sapone: un piccolo segno di vicinanza in un momento a cui alle salite di ogni giorno si sono aggiunte le conseguenze dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CENTRO DI NYAMPINGA

Il centro di Nyampinga ha continuato ad accogliere le bambine e le ragazze sole ed abbandonate, seppur in un numero minore, per rispettare il divieto di assembramento. Due delle educatrici dell’equipe hanno trascorso lunghe settimane all’interno della struttura con le bambine, evitando ogni contatto con l’esterno per scongiurare i rischi di contagio, mentre le studentesse ad internato ed alcune delle giovani accolte hanno fatto ritorno a casa. Ad interrompersi improvvisamente è stato il cammino, faticoso, di lento recupero di una quotidianità fatta di gioco, scuola ed affetto. A tutte le famiglie delle 53 giovani già reintegrate e delle 33 che hanno dovuto lasciare Nyampinga per fare rientro a casa sono stati garantiti, per i mesi di maggio e giugno, così come speriamo, grazie allo sforzo di tutti, sarà anche per il mese di luglio e agosto , i kit alimentari e igiene.