#savethedate: incontro Variopinto online| merc 26 mag | h. 21.00
Puoi leggere la lettera di Paolo, presidente di Variopinto qui.
Qui è invece possibile scaricare la presentazione del progetto Nyampinga e del percorso “La salute non ha prezzo, ma in Rwanda ha un costo”.
Non comprendere e soffrire, pensare di avere trovato la giusta risposta e agire.
Questo è quanto ci è successo, quando le autorità rwandesi hanno ordinato la chiusura di tutti i centri di accoglienza. Scelta non condivisa ma alla quale abbiamo dovuto adeguarci. E tra questi centri c’è Nyampinga, il centro delle ragazze sole ed abbandonate che da anni seguiamo. Un centro che nel tempo è diventato punto centrale del nostro essere in Rwanda, ma, soprattutto luogo di speranza per un futuro per le molte bambine, ragazze che vi hanno vissuto, che lì sono cresciute. Luogo di attenzione, amore e perché no, di tutto quello che serve per vivere, per crescere.
Che fare? Come poter garantire un futuro alle “nostre” bambine e ragazze?
Così, dopo dubbi, timori, speranze, il Centro Nyampinga si è trasformato nel progetto Nyampinga. 99 famiglie che hanno accolto o dovuto accogliere le 99 ragazze che erano presenti al centro. L’equipe degli educatori che anziché lavorare al centro, lavorano andando a visitare nelle loro nuove case le ragazze. E così facendo, purtroppo, le problematiche, i bisogni, sono enormemente aumentati.
Non più il farsi carico di una ragazza, ma l’attenzione a tutta la famiglia. Non più l’attenzione alla singola persona, ma l’attenzione al contesto dove la ragazza vive. Così è aumentato l’impegno. Aumentati i dubbi. Aumentati i costi. Aumentata quella visione di società in cammino che talvolta sfuggiva all’interno del centro e, ancor più grande è apparsa la fatica del vivere. La casa che non c’è. Il lavoro che manca. La costruzione del futuro che si riduce a mettere insieme un pasto e quando possibile una cena.
Ma, consci di tutto questo vogliamo continuare. Forse un sogno, forse un’illusione, forse l’ultima carta da giocare per il futuro di Jeanne, Claudine Veronique… E per questo siamo a chiedere aiuto. Partendo da un elemento fondamentale e semplice come la salute e l’igiene. Una sorta di tessera sanitaria che in Rwanda dà diritto all’assistenza medica di base e quanto può servire per l’igiene personale di una persona per un anno, tutto questo per un costo pari a circa 24 euro all’anno. Se vuoi ti chiediamo di aiutarci a garantire a tutto il progetto Nyampinga questo kit sanitario.
Sembra poco, ma igiene e sanità sono fondamentali per la crescita e la vita di ognuno. Un piccolo grande passo in avanti, che insieme a tutti gli altri piccoli passi che stiamo pensando,(scuola, formazione, microcredito…) possono portare a una vita che sia degna di chiamarsi vita. E forse, anche questo, ci aiuterà a pensare che in fondo la strada da compiere è più importante della casa a cui arrivare.
Grazie
per i Variopinti
Paolo
Un’immagine che potrebbe sembrare una fra tante, ma che in realtà ha dietro di sé molto. Non un traguardo raggiunto, ma una tappa importante conquistata, con la voglia di riprendere il cammino.
Negli ultimi mesi in Rwanda la curva dei contagi ha subito una decisa crescita, tanto che dal 18 gennaio all’8 febbraio per la capitale, Kigali, è stato imposto uno stringente coprifuoco, simile a quello dell’aprile dello scorso anno, con la chiusura di tutte le attività non essenziali, lo stop al trasporto pubblico e alle scuole. Progressivamente nelle settimane successive le misure di contenimento si sono allentate, mantenendo però rigide limitazioni per tutto il territorio nazionale.
Grazie alla Pasqua Variopinta potrai fare un gesto concreto per sostenere la quotidianità dei bambini e dei ragazzi diversamente abili del centro di Mugombwa, delle bambine e delle giovani sole del centro di Nyampinga e dei piccoli iscritti delle 12 scuole materne in Rwanda.
“Rwanda Variopinto #25anni”, il volume fotografico nato in occasione del quarto di secolo del cammino di relazione di Variopinto in Rwanda cammina e cammina e sta raggiungendo anche tanti angoli della Lombardia.
25 anni. E sì perché Variopinto, proprio in questo 2020, spegne 25 candeline. Un anniversario simbolico che avevamo pensato di condividere con tutti coloro che in questo quarto di secolo hanno camminato insieme, costruendo e stringendo relazioni. Davanti ad un piatto di sambusa, ascoltandoci e confrontandoci durante un incontro, incontrandoci davanti alla foto di una mostra fotografica o scambiando qualche parola durante un laboratorio per bambini. In quest’anno non è stato possibile: solo un rinvio, però, a quando la situazione ce lo permetterà.
Qualcuno è già rientrato sui banchi in aula, altri ricominceranno le lezioni a partire dal 23 novembre. Dopo la chiusura nel mese di marzo a causa della pandemia di Covid-19, le scuole stanno gradualmente riaprendo. Il 2 novembre sono ritornati in classe gli studenti degli ultimi due anni della primaria che in Rwanda è strutturata su un ciclo di studi di 6 anni, e i giovani del terzo, quinto e sesto anno della secondaria. La seconda fase è cominciata invece il 23 novembre, quando sono rientrati in aula i bambini di quarta primaria e i ragazzi di prima, seconda e quarta secondaria. Un ritorno quindi scaglionato che è accompagnato da difficoltà organizzative per le misure di prevenzione della diffusione del virus, come l’elevato numero di studenti per ogni classe e la necessità di strutturare un numero di postazioni per il lavaggio e la disinfezione delle mani.
La prime classi della scuola primaria (P1-P3), così come le scuole materne, non hanno invece ancora ripreso la frequenza.
Sulla base delle direttive governative, ecco quindi un aggiornamento dai centri e dalle scuole variopinte.